STOP AGLI SFRATTI: SUBITO UN PIANO STRAORDINARIO DI CASe POPOLARI PER ROMA

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE 

STOP AGLI SFRATTI:  SUBITO UN PIANO STRAORDINARIO DI CASE POPOLARI PER ROMA
Oggi 15 ottobre 2008 ci ritroviamo, come ogni anno, alla scadenza del decreto di sospensione degli sfratti; di nuovo altre migliaia di famiglie rischiano di finire, senza alternative, in mezzo ad una strada.  
In una città con 20.000 sfratti sulla testa, 20.000 richieste per il contributo all’affitto, con 40.000 domande per la casa popolare, 17.000 senzatetto, 200.000 persone fra famiglie, single, studenti fuori sede, in situazioni di precarietà ed emergenza abitativa….
La mancata proroga del decreto sugli sfratti, accanto alla dismissione degli alloggi ancora invenduti (vedi ENASARCO), sarebbe di fatto la goccia che farebbe traboccare il vaso.
Oggi siamo in piazza Madonna dei Monti per sostenere la lotta degli inquilini sotto sfratto del centro storico. Oltre 30 famiglie che rischiano di essere cacciate dalle case in cui hanno vissuto a volte da generazioni solo perché, una volta scaduto il contratto, si sono ritrovati con affitti raddoppiati e quindi impossibilitati a pagare. Oggi siamo qui, in questo luogo cruciale e simbolico, per reclamare a gran voce l’approvazione immediata di un provvedimento di blocco generalizzato degli sfratti che comprenda anche gli sfratti per morosità (oramai la maggioranza), le tante tantissime persone che non ce la fanno a pagare affitti sempre più irraggiungibili. Come per le tantissime persone che non ce la fanno a pagare mutui stellari rivendichiamo il blocco dei pignoramenti.
Pretendiamo il blocco immediato degli sfratti ma non ci accontentiamo più di evitare semplicemente che il dramma diffuso si trasformi in catastrofe sociale. Siamo stanchi di vivere perennemente sul filo del rasoio, di sopravvivere navigando nell’emergenza, fra Bonus Casa e Residence Privati pagati a peso d’oro con i nostri soldi , fra misure tampone sempre parziali ed insufficienti, mai certe e definitive.   
Per questo vogliamo che Alemanno, Marrazzo e Berlusconi mettano in campo subito un Piano Straordinario di Case Popolari da costruire ma anche da recuperare attraverso la conversione delle Caserme Dimesse, l’Acquisto degli Alloggi e del patrimonio invenduto degli Enti Previdenziali, l’Acquisto e se necessario la Requisizione dei 200.000 alloggi privati costruiti ma ancora invenduti e vuoti.
Non siamo disponibili ad accettare ancora chiacchiere e promesse, o peggio, provvedimenti e manovre che più che rispondere alle necessità di chi vive in una situazione di precarietà abitativa e di vita sempre più selvaggia ed impossibile, vogliono giustificare una nuova ondata di cemento e speculazioni private!
Non continueremo a pagare noi il prezzo della liberalizzazione del mercato degli affitti, della svendita del patrimonio pubblico, della cancellazione dell’Edilizia Pubblica e Popolare, dell’avidità di speculatori immobiliari e finanziari che si sono arricchiti per anni alle nostre spalle raschiando il fondo del barile.
NON PAGHEREMO NOI IL PREZZO DELLA VOSTRA CRISI!
NESSUNO SFRATTO, NESSUNO SGOMBERO!

COORDINAMENTO CITTADINO DI LOTTA PER LA CASA
COMITATO OBIETTIVO CASA – C.O.C.

                                                                                           Verso l’Assessorato Popolare  alla Crisi Abitativa…  
Contatti:

http://www.abitare.noblogs.org/
abitare@inventati.org
3398637771
3497117095

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ROMA: Occupazione assessorato alla casa

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE 

COMUNICATO:

OCCUPATO l’Assessorato alla Casa del Comune di Roma per protestare contro le scellerate intenzioni in tema abitativo dell’Assessore Antoniozzi.
Dopo le roboanti dichiarazioni fatte in campagna elettorale siamo al punto di prima. Il Comune di Roma intende fare solo regali ai soliti noti e ricchi e niente per le famiglie in difficoltà abitativa. Altro che discontinuità con Veltroni, anche la giunta Alemanno – come dimostrano le dichiarazioni sul Tempo di Antoniozzi – si appresta a foraggiare immobiliaristi e costruttori, regalandogli altro suolo e risorse pubbliche, senza rilanciare coraggiosamente una nuova politica abitativa.
Il dramma casa a Roma è risolvibile solo con un Piano Casa Straordinario e investendo sulla dimensione pubblica dell’abitare.
Basta scempi! Basta regali ai costruttori! Case per tutti!

I Movimenti per il diritto all’abitare di Roma
Action
Blocco Precario metropolitano
Comitato Obiettivo Casa
Coordinamento di Lotta per la Casa

La GIORNATA DALLE AGENZIE:

ORE 13.43
CASA, MOVIMENTI: «CONCLUSA OCCUPAZIONE ASSESSORATO» (OMNIROMA) Roma, 03 lug – «Si è conclusa alle 13,30 circa l’occupazione dell’assessorato. I movimenti per il diritto all’abitare di Roma hanno ottenuto un incontro con l’assessore Alfredo Antoniozzi a cui hanno presentato le proteste dei senza casa romani per non essere compresi – né come realtà sociale né con le proposte fatte – nel piano casa che il Comune di Roma si appresta a varare. Le dichiarazioni rilasciate sul Tempo dall’assessore e quelle fatte dal sindaco nel convegno dell’Acer di ieri, delineano un quadro in cui l’edilizia è ancora una volta occasione di rilancio dell’economia e non di promozione sociale e di miglioramento della qualità della vita. Dall’incontro emerge la necessità di affrontare immediatamente la situazione dell’emergenza abitativa romana e della soluzioni per le migliaia di famiglie già in mezzo alla strada a causa di sfratti e sgomberi e, secondariamente, di affrontare la programmazione di un intervento pubblico di medio e lungo periodo, anche tenendo presente che a settembre il Comune di Roma avrà a disposizione 228 milioni per la questione abitativa. Insomma si ricomincia. Come sempre in questa città i diritti acquisiti sono solo quelli dei costruttori, indipendentemente da chi governa, mentre i nostri vanno conquistati ogni giorno». Lo rendono noto i movimenti romani per il diritto all’abitare: Action; Blocchi Precari Metropolitani; Comitato Obiettivo Casa; Coordinamento di lotta per la casa; Asia – Rdb. red 031340 lug 08
FINE DISPACCIO

ORE 11.27
Circa 500 persone stanno manifestando sotto l’assessorato alla Casa del Comune di Roma, sul Lungotevere dei Cenci: si tratta dei Movimenti romani per il diritto all’abitare che protestano «contro le scellerate intenzioni in tema abitativo dell’assessore Antoniozzi». «Dopo le roboanti dichiarazioni fatte in campagna elettorale siamo al punto di prima – spiega Luca, del Coordinamento di lotta per la casa – Il Comune di Roma intende fare solo regali ai soliti noti e ricchi e niente per le famiglie in difficoltà abitativa. Altro che discontinuità con Veltroni, anche la giunta Alemanno, come dimostrano le dichiarazioni su alcuni quotidiani, si appresta a foraggiare immobiliaristi e costruttori, regalandogli altro suolo e risorse pubbliche, senza rilanciare coraggiosamente una nuova politica abitativa». Per i cittadini dei movimenti «il dramma casa a Roma è risolvibile solo con un Piano Casa Straordinario e investendo sulla dimensione pubblica dell’abitare. L’assessore ha detto che ci riceverà, stiamo aspettando». Sotto la sede dell’assessorato ci sono i rappresentanti di Action, Blocco Precario metropolitano, Comitato Obiettivo Casa Coordinamento di Lotta per la Casa.(ANSA). KWQ 03-LUG-08 11:27 NNN


ORE 10.52
200 FAMIGLIE OCCUPANO ASSESSORATO COMUNALE (OMNIROMA) Roma, 03 lug – Occupato circa mezz’ora fa l’assessorato comunale alla casa di lungotevere dè Cenci da circa 200 famiglie senza casa aderenti ad Action, Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Comitato obiettivo casa e Blocco precario metropolitano. I manifestanti sono entrati negli uffici dell’amministrazione comunale per protesta, hanno detto, contro le recenti dichiarazioni dell’assessore Alfredo Antoniozzi. «Alla riunione dell’Acer Antoniozzi ha parlato di social housing, nuove costruzioni nell’Agro romano che, tradotti, significano più soldi ai palazzinari – ha detto una rappresentante del Coordinamento – siamo qui per protesta e adesso saranno loro che dovranno chiedere un incontro con noi». Al momento la situazione, davanti all’assessorato, è tranquilla, non si registrano tensioni. I comitati hanno anche annunciato una manifestazione per il 7 luglio in Campidoglio in occasione del Consiglio comunale straordinario sulla sicurezza. gca 031049 lug 08

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OGNI CITTà RICEVE LA SUA FORMA DAL DESERTO A CUI SI OPPONE

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VIA CRISTOFORO COLOMBO: l’assalto del cemento e le lotte dei territori

 BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE 

 VIA CRISTOFORO COLOMBO: L’ assalto del cemento e le lotte dei territori
 
Come se fosse un grande e lungo fiume, la via Cristoforo Colombo unisce il centro della città al mare e se da una parte rappresenta uno strumento fondamentale per la nostra viabilità dall’altra costituisce un elemento di divisione “naturale” tra i quartieri che le sorgono accanto e una fonte inesauribile di inquinamento e stress da traffico. Da qui siamo voluti partire per questo invito alle realtà dei numerosi comitati dicittadini presenti nei nostri quartieri contro la cementificazione
 selvaggia e lo sperpero di aree. Con l’attivazione, la partecipazione e un capillare lavoro di inchiesta e denuncia si stanno costruendo nuovi meccanismi di progettazione urbanistica che nascono dalle esigenze del territorio e dalla sua voglia di costruire un futuro di vivibilità e non di traffico, di verde e spazi pubblici, contro le colate di cemento e i soliti centri commerciali (28 solo a Roma e di dimensioni immense!).
Il nuovo Piano Regolatore Generale di Roma approvato, a dispetto di tutte le nostre proteste (e conseguenti denuncie), gli ultimi giorni del passato Consiglio Comunale, prevede infatti un ulteriore sviluppo urbanistico del quadrante sud-ovest della città senza alcuna garanzia per il miglioramento della vivibilità e con l’unica certezza di un immenso profitto per i soliti nomi dei grandi palazzinari, definiti da una recente puntata di Report “I RE DI ROMA”. Contro questa inchiesta televisiva l’ex-assessore all’ urbanistica Morassut ha presentato una querela alla trasmissione e al suo autore, Paolo Mondani, a cui vatutta la nostra solidarietà.
Nonostante i numerosi cantieri aperti e in apertura e le 270.000 case vuote (o forse proprio per questo) Roma è la capitale della precarietà abitativa. Crediamo che non sia più rimandabile un piano straordinario sulla casa che cominci ad intaccare lo strapotere e l’extraprofitto dei palazzinari, dei loro “diritti acquisiti” e delle loro richieste di nuove cementificazioni e garantisca invece il diritto all’abitare per tutti, anche a chi non può pagare mutui e affitti da capogiro.
Per questo venerdì 27 giugno ore 17.30 ci incontreremo al Parco pubblico di via Rosa Raimondi Garibaldi, di fronte alla ex Fiera di  Roma appunto lungo via Cristoforo Colombo, per dare visibilità alle nostre battaglie e discutere insieme costuendo, dopo le iniziative che ci hanno visto fianco a fianco negli ultimi mesi, quell’opposizione sui territori che non farà sconti a chi, come il sindaco Alemanno, s’ appresta a sostituire Veltroni nell’accordo (di programma!) con i poteri forti dei grandi palazzinari.
 
Interverranno:
Comitato ex FIERA DI ROMA, Cristina Lattanzi (Comitato SALUTE AMBIENTE EUR), Comitato ANSA DEL TEVERE, Maurizio Petracchi (RETE 12), Comitato TOR DE CENCI, Associazione VIVIAMO VITINIA, Gualtiero Alunni (Comitato NO CORRIDOIO ROMA-LATINA), CANTIERI SOCIALI XIII, Rete dei movimenti per il diritto all’abitare, Cooperativa di Autorecupero “INVENTARE L’ ABITARE”, Roberto Pazienza e Mirella Belvisi (ITALIA NOSTRA), Sergio Brenna (VIVI E PROGETTA MILANO di Milano), Paolo Mondani (giornalista)
 
 
 A seguire cena e grande spettacolo gratuito di circo acrobatico… il Noveau Cirque  e El Grito presentano: “Scratch and stretch- Acrobazie nell’aria”
 
 Coordinamento cittadino di lotta per la casa
 Occupazione abitativa dell’ex- IPAB San Michele verso l’autorecupero

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ROMA: BASTA DISMETTERE PATRIMONIO PUBBLICO ED INCENTIVARE NUOVO CEMENTO PRIVATO INIZIAMO AD USARE CIO’ CHE E’ COSTRUITO DESTINIAMO RISORSE, AREE, STRUTTURE ALL’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

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BASTA DISMETTERE PATRIMONIO PUBBLICO ED INCENTIVARE NUOVO CEMENTO PRIVATO INIZIAMO AD USARE CIO’ CHE E’ COSTRUITO DESTINIAMO RISORSE, AREE, STRUTTURE ALL’EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA


L’emergenza abitativa ha molte facce: quella di affitti troppo alti e dei mutui insostenibili e sempre meno accessibili; di giovani coppie costrette a convivere con i genitori; di singoli e singole con lavori precari che non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese; di migranti costretti a vivere in situazioni di ricattabilità e sovraffollamento spesso disumane; di studenti e studentesse fuorisede che si dividono stanze affittate in nero a prezzi da capogiro e di anziani e famiglie sotto sfratto o comunque strangolati dal dominio assoluto di un mercato oramai letteralmente impazzito. Un panorama tragico fatto da graduatorie ERP pressoché paralizzate dagli scarsissimi investimenti pubblici e  dalle fallimentari manovre di dismissione del patrimonio pubblico e degli enti previdenziali;  dall’idea di costringere tutti ad acquistare pur sapendo di portare ad un indebitamento senza ritorno centinaia di migliaia di persone; dal fallimento del canone concordato (insufficiente e mai decollato), e dai finanziamenti erogati a pioggia per il  “bonus casa” che hanno  finito per contribuire all’innalzamento dei prezzi degli affitti; dalla crescita degli sfratti per morosità e delle  insolvenze nei mutui. Se a questo aggiungiamo l’inarrestabile incedere della crisi e la conseguente difficoltà ad arrivare a fine mese per milioni di donne e uomini con redditi sempre più precari ed inadeguati, il quadro dell’emergenza assume tinte ancora più fosche e drammatiche.
In campagna elettorale si è fatto un gran parlare di diritto alla casa, grazie anche alle lotte ed alla spinta incessante dei movimenti, alle iniziative messe in campo per garantire il riutilizzo del patrimonio pubblico e privato dimesso ed in dismissione, contro la grande rendita immobiliare e la lobbie dei costruttori, contro la sottomissione delle pubbliche amministrazioni ai voleri ed agli interessi di questi potentati.
In questi anni la nostra città è stata seppellita da una nuova insensata colata di cemento, centri commerciali ed una montagna di alloggi privati che non sono certo destinati a chi ne ha bisogno. Oggi caserme, alloggi degli enti previdenziali, le 200.000 case rimaste sfitte devono essere messe a disposizione di chi vive le mille facce dell’emergenza abitativa ed inserite nel quadro complessivo di un grande Piano Straordinario di Edilizia Residenziale Pubblica da costruire ed attuare subito.
L’unica vera alternativa possibile agli sfratti, ad un mercato senza freni, ad una precarietà abitativa e di vita che diviene condizione sempre più diffusa, generalizzata, esplosiva, alle nostre esistenze ipotecate insieme alle rate di un mutuo. 
Il Prefetto Mosca poco prima delle elezioni è intervenuto per promuovere un percorso di dialogo ed iniziativa istituzionale che ha coinvolto movimenti, amministrazioni ed organizzazioni dei costruttori volto ad individuare le misure necessarie ad affrontare politicamente il tema della casa e dell’emergenza abitativa. Ne è emersa con forza l’idea di un censimento del patrimonio pubblico, del demanio e degli enti previdenziali, del patrimonio privato inutilizzato e quindi “disponibile”.
Oggi, con questa iniziativa coordinata dei movimenti di lotta per la casa abbiamo dato vita ad una GIORNATA DI CENSIMENTO DAL BASSO per dare una dimostrazione visibile e concreta del fatto che le risposte possibili esistono e sono sotto gli occhi di tutti, occorre solo la volontà politica costruire soluzioni e dare  risposte reali ai bisogni sociali di questa città.
Abbiamo voluto sollecitare la riconvocazione di un tavolo che coinvolga oltre alla Prefettura di Roma, la Regione Lazio, il Comune di Roma ed i Movimenti per dare risposte concrete e reali a chi da troppo tempo aspetta.
I Movimenti da sempre si battono per la garanzia del diritto alla casa e all’abitare per tutti e tutte. Quello che è stato fatto in questi anni (troppo poco), dalle acquisizioni degli alloggi degli enti, ai progetti di autorecupero, alle case acquisite dai privati, alle risorse destinate alla casa, è stato ottenuto grazie alla nostra determinazione ed alle nostre lotte. Ma è certamente solo una piccola parte di quello che ci spetta e che vogliamo riconquistare.  Dal nuovo sindaco di Roma Alemanno pretendiamo risposte vere ed immediate; nessuno può pensare di affrontare con gli sgomberi la realtà di un emergenza così diffusa ed esplosiva.
Invitiamo  tutti e tutte ad aderire a questa campagna di segnalazioni e a costruire con noi una mappa dei palazzi e delle strutture disponibili nella città.

PARTECIPIAMO TUTTI ALLA MANIFESTAZIONE DEL 14 GIUGNO 2008

CASA, REDDITO, DIRITTI PER TUTTI E TUTTE

COORDINAMENTO ROMANO DEI MOVIMENTI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Comitato obiettivo casa, Action, Blocco precario metropolitano

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ROMA: Assemblea pubblica indetta dai movimenti di lotta per il diritto dai movimenti di lotta per il diritto all’abitare all’alba del nuovo governo delle destre.

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

Appello per la partecipazione ad una grande assemblea pubblica indetta dai movimenti di lotta per il diritto all’abitare all’alba del  nuovo governo delle destre.
 
QUELLO CHE ABBIAMO CE LO SIAMO PRESI  ED E’ SOLO UNA PICCOLA PARTE DI CIO’ CHE CI SPETTA.

Finita la grande scorpacciata elettorale con la sonante bocciatura dei partiti di centro-sinistra e del modello di governo sperimentato negli ultimi 15 anni nella nostra città; dopo la vittoria delle destre nel paese e l’insediamento di un sindaco romano post (?) – fascista le contraddizioni sociali ed i problemi reali di questa metropoli riprendono drammaticamente il sopravvento sulle tante chiacchiere e sulle promesse che rappresentano l’inevitabile corollario di ogni campagna elettorale.

Prima fra tutte la questione del diritto all’abitare con migliaia di persone in emergenza, in occupazione o sotto sfratto, in coabitazione forzata o costrette a vivere nelle nuove baraccopoli; con le tantissime persone che non ce la fanno più a sopportare affitti e mutui impossibili, una vita di precarietà ed acrobazie per arrivare alla fine del mese.
Un contraddizione sociale che non ammette demagogia,  oggetto di un perenne scontro tra i movimenti ed i nuovi re questa città: CALTAGIRONE, SANTARELLI, TOTI, LIGRESTI, SCARPELLINI, DEUTSCHE BANK, UNICREDIT, VATICANO (solo per fare qualche nome) e i loro referenti politici di turno.
 
Oltre all’annientamento di qualsiasi si forma di politica per la casa sul piano nazionale, è grazie a loro se Roma è oggi una delle metropoli mondiali con i prezzi più alti per l’affitto o per l’acquisto di una abitazione. Se ci sono oltre 270 MILA case sfitte (dati EURISPES), ha una lista d’attesa per una casa popolare che è arrivata a contare circa 35 MILA famiglie; se è al minimo storico la percentuale delle case popolari  sul totale del costruito, se si continua a vendere il patrimonio pubblico e degli enti mentre i programmi di realizzazione ed acquisizioni di alloggi popolari  rappresentano una lenta ed inutile goccia nel mare.
Roma è una città che è stata deturpata e saccheggiata, dove gli unici soddisfatti, ma mai abbastanza, sono i soliti pescecani del cemento che dopo aver avuto tutto, si sono rapidamente ri-sintonizzati dalle frequenze del duo Rutelli-Veltroni su quelle del nuovo sindaco Alemanno e si preparano ad una nuova corsa all’oro. È proprio l’esponenziale crescita della rendita ad aumentare precarietà diffusa ed insicurezza sociale. In questo contesto, come movimenti per il diritto all’abitare intendiamo rilanciare subito e con determinazione la sfida della battaglia per il diritto alla casa, all’abitare e al reddito, contro la svendita del patrimonio pubblico e le cementificazioni, per la realizzazione di un vero piano casa attraverso il recupero e l’autorecupero di caserme e spazi inutilizzati, l’acquisizione di alloggi sul costruito da sottrarre a nuove feroci speculazioni, la ridefinizione delle aree da destinare a E.R.P.
Vogliamo farlo, però, dentro un ragionamento ed un percorso più ampio, comune e molteplice, in grado di liberare le energie necessarie non solo a non cedere neanche un millimetro di quello che abbiamo strappato in questi anni con la gioia e la fatica delle nostre vite in movimento, ma a riprenderci tutto quello che ci spetta.

Movimenti di lotta per la casa, studenti, migranti e giovani precari, spazi sociali e comitati di cittadini insieme possono costruire una metropoli inclusiva, dell’accesso e dei diritti contro una metropoli del valore e dello sfruttamento. Una città dell’incontro e della solidarietà  fra persone e culture diverse contro le logiche della guerra fra poveri, la militarizzazione ed il controllo.
Una città degli spazi sociali e della cultura diffusa, più rispettosa dell’ambiente e più vivibile contro ogni mercificazione e speculazione. .

Un’altra città possibile da riconquistare attraverso una nuova stagione di lotte e conflitti,  strada per strada, metro dopo metro, libertà dopo libertà.

ASSEMBLEA PUBBLICA
MARTEDI’ 13 MAGGIO ORE 17.30
EX OSPEDALE REGINA ELENA  (via del Castro Laurenziano 6)
OCCUPAZIONE DI OLTRE 300 NUCLEI TRA FAMIGLIE E SINGLE SOTTO SGOMBERO
Il futuro è tutto da riconquistare  niente per noi, ma tutto per tutt@.

Coordinamento Cittadino di Lotta per la casa, Action, Comitato Obiettivo Casa, As.I.A.-RdB, Blocco Precario Metropolitano

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Senza casa occupano simbolicamente una palazzina per protestare contro le politiche abitative dell’amministrazione comunale


 BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE
 

                                      

Ieri  mattina i 
componenti del Comitato Autorganizzato Senza Casa, hanno occupato una
delle palazzine comunali site nel centro storico di Palermo, una palazzina da
mesi vuota e inutilizzata, (ennesima beffa, a fronte di centinaia di famiglie che a Palermo
vivono quotidianamente nel disagio dovuto alla mancanza di un tetto sotto il
quale vivere), per contestare una politica dell’amministrazione comunale che
non ha i tempi della vita reale , che lascia le case sfitte e la gente a vivere
in appartamenti fatiscenti , per 
spostare l’attenzione dal mondo parallelo delle campagne elettorali al
mondo reale fatto di assenza di diritti , dal diritto alla casa al diritto al
reddito, al diritto a una vita dignitosa. Dopo qualche ora, si
è presentata al comitato la famiglia assegnataria dell’immobile, una famiglia
che come tante altre era in attesa da diversi anni ( più di sette ) e che nel
frattempo era anch’essa vittima della  precarietà dell’abitare.

Immediata è stata la solidarietà e l’appoggio all’iniziativa
da parte degli assegnatari che si sono riconosciuti nella nostra lotta, nella
nostra necessità di reagire allo stato di cose presenti, tramite un azione,
volta a fornire un segnale di rottura rispetto al silenzio e all’indifferenza
in cui spesso si trova chi è senza casa . Dopo una giornata di lotta e comunicazione siamo usciti
dall’alloggio promettendo a chi da sempre si è mostrato sordo ai bisogni dei
senza casa che continueremo la nostra lotta scendendo nelle piazze e
riproponendo quei processi di riappropriazione che possano rappresentare modelli
di trasformazione concreti e riproducibili, sempre e ovunque.

 
Comitato autorganizzatosenza casa *palermo*

http://infoautpalermo.noblogs.org 

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Continuano le proteste dei senza casa a Palermo

 

 

 BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

 

Continuano le proteste dei senza casa a Palermo
Mentre la città viene invasa dai cartelloni elettorali dove i partiti si rincorrono su vuoti
slogan che invocano una astratta legalità, continuano senza sosta le
proteste dei senza casa a Palermo e diventa ogni giorno piu’ drammatica
l’emergenza abitativa.
Oggi , in mattinata, le famiglie del comitato autorganizzato senza casa
hanno nuovamente bloccato il traffico ai quattro canti di città,(come
accade ormai settimanalmente) incrocio tra le due arterie pricipali
della città di Palermo.
Le rivendicazioni portate avanti contro gli sfratti e per la
riappropriazione del centro storico hanno incuriosito i centinaia di
palermitani che ogni mattina attraversano il centro storico. Il blocco
è durato qualche ora e si è concluso con un presidio sotto il comune,
dove abbiamo portato la voce dei senza voce di questa città , contro un
amministrazione Cammarata,che, come il governo Prodi, è da’ sempre
sorda ai bisogni sociali ed all’emergenza abitativa.

OGNI MERCOLEDI’ DALLE 11 ALLE 13
SPORTELLO CONTRO GLI SFRATTI

OGNI LUNEDI’ ORE 15
ASSEMBLEA DEL COMITATO AUTORGANIZZATO SENZA CASA

AL CENTRO SOCIALE EXKARCERE(Via Mongitore 77)
http://isole.ecn.org/excarcere

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14.03 Presidio e blocchi stradali in stazione centrale per il DIRITTO ALLA CASA

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE

 

14.03 Presidio e blocchi stradali in stazione centrale per il DIRITTO ALLA CASA

 

Questa mattina decine di famiglie del comitato autorganizzato senza
casa hanno presidiato per diverse ore la stazione centrale di Palermo.
Volantinaggi e slogan hanno scandito la mattinata di lotta e il blocco
del traffico per un’ora e mezza ha riscontrato una buona partecipazione
della gente ed ha richiamato le forze dell’ordine in assetto
antisommossa.

CONTRO OGNI SFRATTO SARA’ UNA BARRICATA

OGNI MERCOLEDI’ DALLE 11 ALLE 13
SPORTELLO ANTISFRATTO

OGNI LUNEDì ORE 15 ASSEMBLEA DEL COMITATO AUTORGANIZZATO SENZA CASA

AL CENTRO SOCIALE EXKARCERE (via mongitore 77)


http://isole.ecn.org/excarcere

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BLOCCATO UNO SFRATTO A PALERMO

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL’ABITARE
 

 
BLOCCATO UNO SFRATTO A PALERMO

 

 |palermo 13.2|
L’ennesimo sfratto è stato bloccato dal Comitato Autorganizzato Senza
Casa che ormai da diversi mesi porta avanti una campagna contro gli
sfratti e organizza blocchi degli stessi.

Ieri mattina decine
di famiglie di senza casa sono riuscite a bloccare uno sfratto
esecutivo posticipandolo di circa due mesi. E’ chiaro comunque che
questa non è una soluzione definitiva perche ‘ i palazzinari e i
proprietari di casa che vorranno ristrutturare gli appartamenti per poi
affittarli a prezzi altissimi, saranno determinati ad entrare presto in
possesso degli alloggi con quintali di Polizia al seguito; proprio per
questo il Comitato Autorganizzato dei senza casa lavora costantemente
ad un monitoraggio di tutti gli alloggi sfitti in città da poter
occupare dando una soluzione al problema casa e saltando la mediazione
con quelle istituzioni che sono le principali responsabili di questa
situazione e di tante altre emergenze sociali a Palermo e nel resto del
Meridione.

>>scarica/ascolta  l’audio con Michele del Comitato Autorganizzato Senza Casa
http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

di seguito il documento del Comitato sull’emergenza abitativa a Palermo

Note sull’ Emergenza Casa a Palermo
L’emergenza casa è ormai endemica nella città di Palermo come in tutta Italia.
Sono
più di 60 mila le famiglie che attendono di avere una casa popolare in
tutta la Sicilia e oltre la metà sono concentrate nelle 3 grandi città,
Palermo,Messina e Catania.
Nonostante l’emergenza abitativa cresca
di anno in anno, pochi sono gli interventi delle istituzioni in questo
ambito: risale al ’98 l’ultimo grande piano di edilizia residenziale
messo in piedi dalla Regione salvo stanziare 10 milioni di euro lo
scorso anno per realizzare alloggi dove non servono, cioè nei piccoli
comuni dell’entroterra siciliano (1700 sono gli alloggi sfitti nella
provincia di Trapani, 436 nella provincia di Catania e così via)
Da
una ricerca sul fabbisogno abitativo, condotta dall’Università di
Palermo, risulta che da qui al 2011 occorrerebbero 18.000 alloggi, cioè
bisognerebbe disporre di 3.000 alloggi l’anno.Lagiunta comunale non ha
nessun programma per fare fronte a questo fabbisogno.
”Gli abusivi” come vengono classificati dalle istituzioni, cioè gli occupanti di case popolari assegnate ad altri, sono 3.500.
Dal 2005 al 2008 dovrebbero essere pronti 680 alloggi con interventi di edilizia sovvenzionata.
Nel
centro storico, in gran parte ancora con le rovine della guerra, si
concentra un patrimonio edilizio di 10.000 alloggi, molti dei quali
degradati, fatiscenti e disabitati. Il Comune in tre anni ha realizzato
solo 69 alloggi ERP (Edilizia residenziale pubblica).
A Palermo la
risposta dell’amministrazione comunale nonostante esistano , liste
d’attesa infinite per l’assegnazione di una casa, 10 mila famiglie in
graduatoria più altre 2 mila che nemmeno fanno domanda, è la vendita
del patrimonio
pubblico a privati e l’espulsione dei proletari dal
centro storico. L’assetto della città cambia in base alle regole del
mercato edilizio e, nonostante gli innumerevoli tentativi di
contrattazione e di dialogo che, nel tempo, abbiamo cercato di
instaurare con l’amministrazione comunale, questa si è sempre
dimostrata sorda di fronte alla rivendicazione di un diritto
fondamentale. In questo contesto infatti 7 anni fa è nata a Palermo la
prima esperienza di lotta per il diritto alla casa. L’occupazione,
andata avanti per un mese, della cattedrale di Palermo e di altri
luoghi simbolo della speculazione edilizia e della malsana gestione
dell’emergenza casa, manifestazioni cittadine, presidi e blocchi
stradali,tavoli di trattative e liste di emergenza sono stati il mezzo
per fare pressione sull’amministrazione comunale perché trovasse una
soluzione all’emergenza. Anche l’utilizzo dei beni confiscati alla
mafia come soluzione provvisoria nell’attesa di assegnazioni definitive
è stata una conquista dei movimenti di lotta che, negli anni , hanno
ottenuto dei risultati concreti.
Con il passare del tempo, però, le
pratiche della contrattazione e della richiesta si sono rivelate
fallimentari. La controparte, l’amministrazione comunale, si è rivelata
sempre più trincerata dietro la sua posizione di potere, negando ogni
possibilità di dialogo , ostentando i rapporti di forza con minacce di
repressione. L’amministrazione comunale dimostra la sua non volontà di
affrontare in modo concreto l’emergenza abitativa in svariati modi:
quando fa promesse per reprimere la lotta; quando concede le briciole
svilendo la dignità di chi rivendica un diritto e facendo leva sui
bisogni; quando, soprattutto, nega l’esistenza di beni di proprietà del
comune da adibire ad abitazione.
In questo contesto nessuna contrattazione è possibile . Le case ci sono e ce le prendiamo.
Da
ciò nasce l’esigenza di abbandonare alcune pratiche per intraprenderne
altre che siano più radicali e concrete. Riappropriarsi degli spazi e
garantire a se e ai propri figli il diritto alla casa significa
ribaltare i rapporti di forza e sfuggire al ricatto di chi crede di
poter speculare sui bisogni dei proletari. La lotta per la casa è uno
dei terreni di intervento e pratica politica che a Palermo ha
contribuito in questi anni maggiormente a tenere vivo il livello del
conflitto sociale. Innanzi tutto bisogna ribadire che la lotta per la
casa deve necessariamente inserirsi, almeno in prospettiva, in un
percorso più ampio mirato alla riappropriazione del reddito al di fuori
e oltre il lavoro essendo l’emergenza abitativa un elemento cardine
della contraddizione capitale-lavoro. Il bisogno casa dunque non può in
alcun modo essere scisso da altri percorsi che corrono su binari
vicini. Anzi se la lotta per la casa ha un valore aggiunto è proprio
perché rappresenta un percorso potenzialmente unificante per
proletari/e che vivono situazioni differenti. In questa fase, il
problema casa va ad investire fasce di persone altrimenti non abituate
a percepirsi come sfruttati/e, e quindi tradizionalmente poco
interessate a forme conflittuali di lotta.
In una città in cui il
mercato immobiliare è completamente in mano agli speculatori, fasce
sempre più ampie della popolazione sono escluse dalla possibilità di
acquistare o affittare un appartamento in città. Sempre più persone
sono allontanate dal tessuto urbano verso le nuove periferie situate
nell’hinterland provinciale. Chi , in qualche modo, si rifiuta di
abbandonare la città, sempre più frequentemente opera scelte come la
coabitazione o si sobbarca il peso di un affitto o di un mutuo
pari o quasi al proprio reddito mensile.
Una
lotta basata sulla riappropriazione pura e semplice, appare ben più
realistica di alcune piattaforme rivendicative volte al riconoscimento
istituzionale del "diritto alla casa" e alla mediazione con le
istituzioni.
Su un livello più generale, riteniamo limitante un
piano di intervento meramente rivendicativo in quanto rischia di
presupporre di fatto le istituzioni come tramite per il soddisfacimento
dei bisogni di classe. E’ ancora centrale che i percorsi di lotta
debbano essere autonomi e contrapposti alle istituzioni che esistono in
quanto enti gestori degli interessi di padroni e speculatori.
Ad un
anno e mezzo circa di distanza dalle ultime elezioni politiche, il
governo Prodi non ha mostrato nessun segno di discontinuità con i
precedenti governi sul tema delle politiche abitative.
Poco o
niente è stato fatto per affrontare una situazione che diviene di
giorno in giorno sempre più disastrosa ed esplosiva; una vera e propria
emergenza sociale senza freni e paracadute.
Sempre più persone non
ce la fanno più a pagare affitti impossibili, diventano insolventi di
fronte a mutui a 25 o 30 anni che rappresentano delle vere e proprie
ipoteche sulla vita; sempre più persone sono costrette a subire la
violenza di uno sfratto (oltre il danno la beffa), a vivere in
situazioni di coabitazione forzata o nelle nuove baraccopoli del 2000;
sempre più persone non ce la fanno più ad arrivare alla fine del mese
strette nella morsa del caro vita e della precarietà.

COMITATO AUTORGANIZZATO SENZA CASA
PALERMO
Sportello ogni Mercoledi’ dalle 11 alle 13
Presso il CSOA ExKarcere in via mongitore 77.


http://isole.ecn.org/excarcere
Sito Internet: http://abitare.noblogs.org

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