CONTESTAZIONE AL CONVEGNO DI FIRENZE TRA PASSATO E FUTURO…

BLOG DEI MOVIMENTI AUTORGANIZZATI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE

 Firenze 11-6-2007
    
Nonostante una spropositata presenza di forze dell'ordine, oggi un centinaio di donne, uomini e bambini del movimento di lotta per la casa ha VIVACEMENTE CONTESTATO il convegno Firenze "tra passato, presente e futuro.
L'elenco di coloro che hanno partecipato a questo convegno la dice lunga sugli intenti dei "propositori"…
Tutti i sindaci della provincia, i rappresentanti dei "costruttori", dalla Lega delle Cooperative sino a Baldassini e Tognozzi, alcuni rappresentanti delle categorie commerciali…
Insomma un "COMITATO DI AFFARI"…
Le forze dell'ordine hanno dapprima provato a impedire l'ingresso ai militanti del movimento. Quindi è stata costruita una barriera umana dove coloro che dovevano partecipare al convegno stesso sono stati riempiti di insulti e anche di "monetine"…
Il convegno ha avuto un forte ritardo per …ovvi motivi
Alcuni rappresentanti "istituzionali" hanno reagito in forme isteriche alle contestazioni, come l'assessore alla casa della Regione Toscana Gianni Conti. Gli striscioni portati dal movimento hanno espresso la rabbia nei confronti di coloro che gestiscono e governano il territorio. Volumi e metri quadri e distribuzione di poteri. Striscioni con scritto "a che ora arriva Ricucci"… oppure "vi siete scordati di invitare "COPPOLA". Intanto anche stamani una famiglia è stata sgomberata in Via Canova.
SABATO ALLE ORE 10 NUOVA MOBILITAZIONE DEL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA A DIFESA DELL'OCCUPAZIONE DEL "LUZZI" SOTTO SGOMBERO.
IL MOVIMENTO DI LOTTA PER LA CASA DI FIRENZE E L'UNIONE INQUILINI DI FIRENZE

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3 Responses to CONTESTAZIONE AL CONVEGNO DI FIRENZE TRA PASSATO E FUTURO…

  1. LA RANA, LO SCORPIONE

    E I CITTADINI

    A vederli ragionare con Riccardo Fusi, il Morisi, la Viviani, il Conti, assieme al Coggiola, al Picchi del “Cibreo” e del “Teatro del Sale”, più qualche amministratore ed alcuni docenti universitari, veniva in mente la notissima favola di Esopo nella quale lo scorpione, salito in groppa alla rana per farsi aiutare ad attraversare un fiume, la punge a metà del guado. Ma come? esclama la rana Ora moriremo tutti e due, io per il veleno, e tu perché annegherai! Ma perché lo hai fatto? E lo scorpione: Perché pungere è la mia natura, e io non posso farci niente.

    Ugualmente gli organizzatori del Convegno “Firenze e dintorni: memoria, mercato e governo del territorio” – Palazzo Strozzi, lunedì 11 giugno – potrebbero chiedere a Fusi, Presidente della Baldassini Tognozzi Pontello: Perché hai fatto scappare Jean Nouvel da Firenze, soffiandogli anche il progetto? Perché hai danneggiato la Fortezza da Basso con quel bubbone del parcheggio interrato? Perché non ne fai una bene e non rispetti alcun accordo?

    Lui probabilmente risponderebbe: Perché è la mia natura di costruttore e di speculatore finanziario, impegnato in molteplici attività che traggono una bella rendita da questo territorio. E io non posso farci niente.

    Le nostre rane, a cui Fusi e la costellazione di costruttori che spadroneggiano in città, sono saltati in groppa da un bel po’, non si sono ancora accorte di essere state punte in mezzo al guado e di affogare. Con loro continuano affettuosamente a confabulare e a baloccarsi gioiosamente.

    Le rane ragionano ancora su come conciliare tutela e sviluppo, su come passare dal “Piano delle regole” alle “Regole di comportamento”, e quello li ricatta dicendo che se ne andrà se continueranno a opporre troppi ostacoli burocratici e troppe tutele.

    Loro, come Giuseppe Russo dell’Università di Firenze, si consolano leggendo le “Città invisibili” di Calvino, ammattiscono, come Silvia Viviani, presidente dell’INU Toscana, per dimostrare che, nel campo della pianificazione urbanistica, l’accanimento delle troppe regole e dei troppi vincoli, esalta la rendita fondiaria e quello gli ricorda che le Amministrazioni comunali, con i bilanci ridotti all’osso, non possono più imporre alcuna politica urbanistica.

    Eppure le nostre rane non si fanno pregare. Si inventano il Pubblico Avviso, una sorta di appello ai privati a presentare progetti di intervento, rinunciando ad inserirli in una idea complessiva della città.

    Lunedì 11 giugno a Palazzo Strozzi, il contrasto fra questi giannizzeri della rendita fondiaria e la cittadinanza si è pienamente manifestato. Nel cortile di Palazzo Strozzi una forte contestazione di alcuni esponenti del Movimento di lotta per la casa ha accolto l’ingresso dei relatori i quali, protetti dalla forza pubblica, hanno cercato di impedire l’accesso al convegno. Alla fine però hanno dovuto ricevere una delegazione di senza casa (8.900 sfratti esecutivi nell’area fiorentina, 1.500 abitanti in case occupate) permettendo a un loro esponente di presentare in modo efficace le loro ragioni. Ad avvio di convegno poi, in un’atmosfera surriscaldata, e contrassegnata dalla presenza in sala della polizia, ci sono state ripetute interruzioni, culminate con l’allontanamento dei contestatori e un temporaneo scioglimento del raduno.

    Ricordiamo che l’Istituto Italiano di Scienze Umane, diretta da Aldo Schiavone e presieduto da Umberto Eco, è una scuola di alta formazione nata per iniziativa di un consorzio universitario. Oltre all’Università di Firenze, vi partecipano quelle di Milano Bicocca, Pavia, Siena, e tre Università di Napoli. La Fondazione SUM (Scienze Umane) invece è nata nel 2006 ed ha il compito di sostenere e promuovere le attività dell’Istituto. La sua autonomia finanziaria le permette di stringere accordi con enti pubblici e privati e probabilmente, tramite la contigua Fondazione Palazzo Strozzi, di attingere a fondi provenienti da Provincia, Comune, Camera di Commercio e da un gotha di grandi firme e banche italiane e internazionali.

    Un fiume inesauribile di denaro, anche pubblico trova qui adeguata ospitalità, e si stenta a credere possa davvero tradursi in incisive iniziative culturali.

    Nel Consiglio di Amministrazione di questa Fondazione SUM oltre a Gae Aulenti, Marco Tronchetti Provera, ed illustri esponenti dell’economia e della cultura vi è anche Riccardo Fusi, presidente della BTP, il quale lunedì scorso faceva gli onori di casa.

    Consapevoli che la cultura ha sempre bisogno di denaro, ci piacerebbe tuttavia sapere se gli importanti esponenti dell’Istituto Italiano di Scienze Umane si siano interrogati sul significato di questo stretto connubio, sul peso inevitabilmente condizionante di questa massa di soldi, di cui non sempre è facile ricostruire la provenienza, e sulla indipendenza della loro attività di formazione, ricerca e promozione culturale.

    A Morisi, a Conti, a Viviani e Coggiola no, non lo chiediamo più; loro sono già affogati.

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