Presidio pubblico al Campidoglio per gli autorecuperi.
13 Luglio. Siamo scesi, ancora una volta, in piazza, per avere risposte sui nostri diritti: sembra assurdo ma anche gli impegni più elementari vengono disattesi. In questo paese e in questa città anche un banale allaccio di utenze, che per mesi però lascia senza casa intere famiglie, necessita di manifestazioni pubbliche per essere portato a compimento.
Ci chiediamo come questa amministrazione comunale possa affrontare in maniera degna il problema dell’emergenza abitativa. Si è ottenuto un incontro col gabinetto del sindaco al quale abbiamo ricordato il caso dell’autorecupero di via Colomberti: case pronte da mesi ma senza acqua e luce a causa di un “rimbalzo di competenze” tra amministrazione e Acea.
Ma non solo. Altri autorecuperi (come quelli di via Marica, via De grenet, via Saredo) sono fermi a causa di finanziamenti, già stanziati, ma che sono inspiegabilmente fermi da qualche parte. Via delle Alzavole attende lo spostamento di alcune famiglie che vivono li da anni, alle quali già era stata assicurata una soluzione alternativa. Anche questa disattesa.
Attraverso progetti di bio-edilizia, l’autorecupero diviene uno strumento innovativo e antispeculativo che recupera immobili senza aggiungere altro cemento, ed è soprattutto, l’impegno e la speranza di tante e tanti che hanno deciso di risolvere la propria emergenza abitativa. Questo impegno non può essere bloccato da cavilli e incompetenze di coloro i quali dicono people first, ma solo in campagna elettorale.
Cooperativa Inventare l’abitare / Coordinamento di lotta per la casa