CASA: MOVIMENTI,NESSUN RACKET CONTRO DI NOI CAMPAGNA AD ARTE (V. «CASA: CARABINIERI, CINQUE ARRESTI…» DELLE 10.02) (ANSA) – ROMA, 14 SET – «Non esiste alcun racket delle occupazioni, contro di noi è stata montata una campagna ad arte per infangarci e delegittimarci agli occhi dei cittadini». Lo hanno sostenuto gli esponenti dei movimenti di lotta per la casa in una conferenza indetta nell’ex scuola occupata ‘8 Marzò.. «In un momento così importante per i movimenti che stanno per incontrare il sindaco e il prefetto – ha spiegato Paolo Divetta, dei blocchi precari metropolitani – trasformare l’ emergenza abitativa in una questione di ordine pubblico serve solo a delegittimarci e a inquinare le trattative». «L’operazione di questa mattina – aggiunge Danilo del coordinamento di lotta per la casa – è molto più ampia e più politica di quello che sembra». «Non c’è nessun mistero nel fatto che chi abita nelle occupazioni si autotassi per fare i lavori – ha aggiunto il consigliere comunale Andrea Alzetta – ma parlare di racket è calunnia pura». Erano presenti anche il capogruppo regionale del Prc Ivano Peduzzi e il coordinatore provinciale di Sinistra e Libertà Gianluca Peciola. Per l’avvocato degli arrestati Antonia Di Maggio «il super testimone del racket delle occupazioni è un cittadino eritreo allontanato dall’ex scuola 8 Marzo perchè era violento e si ubriacava diventando pericoloso per i bambini». Secondo il legale «per un anno ha minacciato telefonicamente proprio una delle donne arrestate, anche di violenze sessuali. Pochi mesi fa ha aggredito un altro abitante della ex scuola con una sprangata alla testa causandogli sei punti di sutura. Ricattava quasi quotidianamente gli abitanti dicendo ‘se non mi fate rientrare vi faccio sgomberare». Di Maggio ha infine aggiunto che «una delle sei persone su cui pende il mandato di arresto, e per cui sono stati richiesti i domiciliari, non è stata trovata dai carabinieri. Degli altri cinque uno è ai domiciliari, tre uomini sono a Regina Coeli e una donna a Rebibbia».(ANSA). YJ4-RO/KWP 14-SET-09 14:58 NNN
EX 8 MARZO, COMITATI LOTTA CASA: FATTI ADDEBITATI MAI AVVENUTI (OMNIROMA) Roma, 14 set – «Respingiamo al mittente tutte le accuse che ci sono state fatte. Crediamo che questo sia un tentativo di far saltare il tavolo interistituzionale con i movimenti di lotta indetto per mercoledì sull’emergenza casa. Forse perché l’amministrazione sa già di non aver nessuna risposta da dare alle migliaia di famiglie che vivono quest’emergenza». Così rispondono i comitati di lotta per la casa dopo l’operazione di stamattina alla ex-scuola «8 marzo» occupata dove i carabinieri hanno arrestato sei persone accusate di associazione a delinquere a fini di estorsione perché, secondo la Procura di Roma, si facevano pagare una sorta di pizzo dalle famiglie per poter occupare e usavano metodi coercitivi per la loro partecipazione alle manifestazioni di piazza. «Quelle cose qui non sono mai avvenute – dice una delle occupanti dell’»8 marzo« – tutte le accuse si basano sul racconto di una persona arrestata dalla polizia un anno fa perché era in possesso di un coltello». «Nessuno ha mai chiesto nulla – ha detto un’altra occupante – abbiamo messo soldi insieme per fare lavori di ristrutturazione e rendere vivibile questo posto. Addirittura hanno anche detto che tutti i giorni, a un’ora prestabilita, facevamo esercitazioni di guerriglia urbana. Una follia». «La realtà è che siamo precari e senza casa e non possiamo permetterci di pagare un affitto. Per questo occupiamo», aggiunge un altro. «Ad Alemanno chiederemo: perché ha accettato il tavolo di trattativa se noi gestiamo un racket? – ha detto Paolo Di Vetta dei Blocchi precari metropolitani – delle due l’una: o siamo un interlocutore valido oppure ci dica in faccia quello che pensa». «Andate a vedere dove hanno portato gli sgomberati dell’ex-Regina Elena – ha aggiunto Mario Fontana del Comitato obiettivo casa – una situazione indegna, vergognosa. È questa la loro politica della casa? perché chi occupa le case popolari e toglie un diritto ai legittimi assegnatari viene sempre premiato con le sanatorie e chi occupa stabili abbandonati, dimenticati per risolvere un problema così urgente viene criminalizzato?». Intanto, hanno detto i comitati, tre dei sei arrestati sono stati portati a Regina Coeli, una a Rebibbia, uno si trova agli arresti domiciliari. Per il sesto, reduce da un’operazione chirurgica, si sta valutando la compatibilità della sua condizione con il carcere. Intanto oggi potrebbero svolgersi proteste sotto le carceri dove si trovano gli arrestati ma le modalità sono ancora da definire. gca 141359 set 09
CASA, MOVIMENTI LOTTA MANIFESTANO A REGINA COELI (OMNIROMA) Roma, 14 set – Un centinaio di manifestanti dei movimenti di lotta per la casa è confluito, da circa 10 minuti, di fronte al carcere di Regina Coeli. I manifestanti, che vogliono portare la solidarietà agli arrestati dell’operazione presso l’ex scuola occupata 8 marzo, espongono uno striscione che recita: «Le lotte sociali non si arrestano». Il traffico, al momento, scorre e non si registrano tensioni. red 141820 set 09
EX 8 MARZO, CONCLUSA MANIFESTAZIONE A REGINA COELI (OMNIROMA) Roma, 14 set – Si è sciolto il presidio davanti al carcere di Regina Coeli, organizzato dai movimenti di lotta per la casa. red 141959 set 09