Perquisizione 8Marzo. Comunicato stampa

Questa mattina, all’alba, un centinaio di carabinieri si sono presentati alla Casa occupata 8 marzo, in via Impruneta 51, alla Magliana, con un mandato di perquisizione dell’immobile e uno di arresto per sei persone, a cui viene contestato il reato di "associazione a delinquere". Soltanto la determinazione degli occupanti e degli attivisti arrivati sul posto ha impedito lo sgombero da parte dei carabinieri. Molte persone sono salite sul tetto dello stabile pronte a resistere. Sono stati contattati gli avvocati e, alla fine, cinque persone sono state portate via in questura. La campagna di criminalizzazione del Messaggero e Tempo ha evidentemente sortito l’effetto desiderato, aprendo la strada a una operazione di guerra, compiuta a sole 24 ore dall’incontro con Alemanno, strappato dai movimenti la scorsa settimana. Un’operazione che porta la firma politica del sindaco, del prefetto e del ministro dell’interno. Oggi alle 12,30, conferenza stampa alla Casa occupata 8 marzo, promossa da tutti i movimenti per il diritto all’abitare, per preparare le mobilitazioni cittadine e nazionali.

Action, Asia-Rdb, Blocchi precari metropolitani, Comitato Obiettivo Casa, Coordinamento cittadino di lotta per la casa

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Comunicato 8Marzo Occupata

Gli occupanti dell’8Marzo
Non abbiamo nulla da nascondere
Non paghiamo il pizzo, noi lottiamo!

Non abbiamo nulla da nascondere.

Le diffamzioni diffuse da sedicenti giornalisti che qui non sono mai venuti a fare un’inchiesta, non ci hanno fatto recedere dalla nostra lotta perchè questa nasce dalla necessità di abitare in una casa e dal desiderio di un diverso convivere, di riprenderci la vita e non sopravvivere. Per questo abbiamo in questi due anni di occupazione recuperato uno spazio pubblico abbandonato al degrado, riaprendolo a tutto il quartiere. E’ così che ci siamo guadagnati la solidarietà degli abitanti, molti dei quali, oggi sotto sfratto, si sono guadagnati anni fa con la lotta la loro casa.
Con false accuse infamanti oggi 5 compagni di lotta dell’8Marzo occupato sono stati prelevati dai carabinieri in modo coatto alle ore 4.40.
Si sono introdotti con la forza nell’edificio della ex-scuola che ospita tutti noi: famiglie di sfrattati, precari, disoccupati; ci hanno costretto a rifuggiarci sul tetto pronti a difendere il nostro spazio.
Ci dicono che è solo una perquisizione ma il modo di agire è quello di uno sgombero ben organizzato.
Sfondano porte per fare paura a bambini che dormono aspettando il primo giorno di scuola, ma vista la nostra resistenza non riescono a buttarci fuori.
Cinque compagni vengono portati via dopo che tutti siamo stati identificati.
Proseguono così il gioco e gli interessi dei consiglieri del Pdl come Luca Gramazio, Augusto Santori, Luca Malcotti, che usano l’arma della diffamazione mezzo stampa, per colpire al fianco un movimento che fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.
Noi non paghiamo il pizzo, noi lottiamo!

Roma, Magliana 14 settembre 2009

l’8Marzo resiste

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Corteo 11 settembre. Appello

Roma non si chiude
Vogliono fare un deserto e lo chiamano città

A Roma e in tutto il paese, l´autunno caldo è già iniziato.
Nella capitale, pochi giorni fa, una vera e propria operazione di guerra ha portato alla deportazione in strutture fatiscenti (residence-lager) di centinaia di famiglie e singoli senza casa che avevano trovato un tetto nel complesso del Regina Elena. Questo sgombero modifica i rapporti con comune e prefettura e sancisce la fine di uno spazio politico di contrattazione sociale sulla prima emergenza della città: la precarietà abitativa. Una precarietà che coinvolge migliaia di persone, famiglie, studenti, lavoratori, giovani e migranti che non ce la fanno più a pagare affitti e mutui da usura, senza alcuna tutela e possibilità di accedere a una casa popolare. Governo e Campidoglio hanno deciso di guardare soltanto agli interessi della speculazione e della rendita.

Licenziamenti, precarizzazione, sgomberi di case occupate, violazione dei diritti fondamentali delle persone. L´attacco ai diritti e alle libertà sembra l´unica strategia del potere per affrontare una crisi sociale ed economica senza precedenti. Il climadi paura e insicurezza genera i mostri del razzismo e della violenza contro le libertà di tutti; ne sono feroce dimostrazione gli ultimi episodi di aggressioni contro omosessuali, donne e migranti. Per non parlare dell´ultima vergogna del sindaco Alemanno, che ha dato il via libera alla nomina di un nazista al vertice dell´Ama. I movimenti per il diritto all´abitare hanno risposto con una mobilitazione permanente, attraverso l´occupazione a oltranza dei tetti dei Musei Capitolini e con un
presidio nel cuore della città, a piazza Venezia, rilanciando una campagna contro gli sfratti e per il diritto  alla casa. Ma la lotta per il diritto alla casa si deve connettere con le battaglie per i diritti e la libertà che stanno attraversando la nostra città: i precari della scuola, i vigilantes in sciopero della fame, i lavoratori dello spettacolo in lotta contro i tagli alla cultura,
la comunità gay che si mobilita contro le aggressioni fasciste, gli studenti che riprendono le mobilitazioni contro la riforma Gelmini.

Pensiamo sia giunto il momento di unire la forza di queste battaglie in una grande mobilitazione cittadina che sappia coinvolgere tutti coloro che non vogliono pagare i costi della crisi. Per affermare un´altra idea di città, la città dei diritti, della
libertà, della solidarietà e dell´accoglienza, per respingere le politiche poliziesche del "pacchetto sicurezza".

La crisi è vostra, noi non la paghiamo!

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Il Giornale sulla 8 Marzo

«Basta con le occupazioni abusive» I sindacati si schierano col Comune
di Marcello Viaggio

Minacce, botte, regole di ferro, una vita praticamente da schiavi. È quella che conducono i senzatetto in molti stabili okkupati dall’ultrasinistra. Cento-centocinquanta euro al mese per un posto letto. L’obbligo tassativo di partecipare ai cortei. Chi si ribella, va fuori. Decine gli episodi, le testimonianze. E sono soprattutto i senza casa che cominciano a vuotare il sacco.
Parecchie segnalazioni sono giunte alla commissione sicurezza del Comune, presieduta da Fabrizio Santori. La commissione ha stilato una mappa degli edifici pubblici e privati occupati abusivamente a Roma, contandone 115 sparsi in tutti i municipi. Dietro le quinte, una realtà misconosciuta, un autentico inferno metropolitano. «Coltelli, mazze, catene, spranghe, affitti in nero, soprusi, minacce, costrizioni, violenze: questa è la realtà dei luoghi occupati – afferma Santori – Gli occupanti per la maggior parte sono poveri immigrati, che non parlano neppure l’italiano. Non è facile capire se in regola o clandestini, se hanno pendenze con la legge, che lavoro fanno. Quello che è certo, è che molti pagano il pizzo. Chi da subito, chi dopo qualche mese. Dipende dall’associazione che ha organizzato l’occupazione». Quanto pagano? «Dai 50 ai 150 euro al mese per un letto. Ci sono le eccezioni, naturalmente. Chi ha perso il lavoro, non paga. Non sempre le associazioni pretendono soldi. A volte chiudono un occhio. Ma in ogni caso tutti devono partecipare ai cortei, alle manifestazioni di piazza. A volte, anche agli scontri con la polizia. Chi non lo fa? Be, lì quelli del movimento si arrabbiano davvero. Chi non fa le manifestazioni, perde la casa, viene buttato fuori». E non certo con le buone maniere, a quanto pare. In molti casi, racconta Santori, le associazioni mettono tanto di cartelli a ricordare a tutti di pagare «la retta».
Ma chiedere il pizzo sta diventando la regola in tutti i locali occupati. Anche gruppi di romeni taglieggiano i connazionali più sfortunati: negli spogliatoi dell’ex campo sportivo di via del Calicetto, allo Statuario, occupato da ben 7 anni, si pagano 5 euro a notte per dormire su un materasso. Chi incassa, fa come a casa propria. Moltiplicate 5 euro a notte per 30 giorni e otterrete 150 euro. L’equo canone del popolo dei disperati.
Il movimento dell’ultra-sinistra, intanto, sta perdendo pezzi. Dopo il Regina Elena, due giorni fa è stato sgomberato l’ex Museo della Carta, al Salario. E ora la denuncia ai carabinieri degli occupanti della ex scuola comunale Otto marzo, in via dell’Impruneta: «Paghiamo il pizzo, 150 euro a persona, compresi i bambini», riportava ieri un quotidiano. Ma ieri è sceso in campo anche il Pdl: «L’esistenza del racket delle occupazioni è un segreto di Pulcinella che denunciamo da anni – afferma Luca Malcotti, coordinatore vicario romano del partito – Finalmente la vicenda trova riscontri. È imbarazzante il silenzio del centrosinistra, attendiamo di sapere se qualcuno intende dissociarsi dai cosiddetti “movimenti” che andrebbero ribattezzati “cosche”». L’occupazione dell’ex scuola Otto marzo «rappresenta il grande scheletro negli armadi della sinistra nel municipio XV», denuncia invece il consigliere del Pdl Augusto Santori, «e questo fin dal momento in cui, come opposizione, denunciavamo l’atteggiamento infame di chi tutelava per fini elettorali e ideologici il doppio dramma dell’emergenza alloggiativa e dell’immigrazione clandestina». Il consigliere comunale Federico Rocca con una mozione ha chiesto lo sgombero immediato dell’Otto marzo. Anche i sindacati sono soddisfatti per il ritorno alla legalità. Le organizzazioni sindacali degli inquilini di Roma, Sunia, Sicet, Uniat-Uil e Feder promuovono una raccolta di firme dei cittadini a sostegno della loro rivendicazione nei confronti delle istituzioni e delle amministrazioni pubbliche per la sottoscrizione di un pubblico impegno a operare concretamente, affinché «venga debellato e cancellato dalla nostra città il fenomeno delle occupazioni abusive, attraverso l’uso strumentale del quale, vengono da anni stravolte e ignorate le graduatorie di assegnazione degli alloggi popolari».

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Corteo sgombero Regina Elena: agenzie stampa

CASA: ALEMANNO, SOLIDARIETÀ A REDAZIONE MESSAGGERO (ANSA) – ROMA, 11 SET – «Esprimo la mia solidarietà al personale ed alla redazione del Messaggero, vittima di un’inaccettabile intimidazione volta a limitare la libertà di stampa di un organo di informazione che quotidianamente racconta con professionalità la vita della nostra città». Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni ALemanno, a margine della sua visita al Gay Village, in merito alla protesta di un gruppo di manifestanti che ha occupato la reception del quotidiano Il Messaggero a Roma.(ANSA).

CASA, ZINGARETTI: «SOLIDARIETÀ A GIORNALISTI MESSAGGERO» (OMNIROMA) Roma, 11 set – «Esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno ai giornalisti del Messaggero. Il diritto di manifestare non deve mai sconfinare nella prevaricazione e nell’intimidazione, soprattutto quando stiamo parlando della libertà dei mezzi di informazione, perché chi sceglie questi metodi trascina le ragioni della propria protesta fuori dalle regole della democrazia e dai principi della legalità». È quanto dichiara in una nota il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

CASA: SENZATETTO INVADONO INGRESSO QUOTIDIANO MESSAGERO+RPT+ (RIPETIZIONE CON TESTO CORRETTO ALLA QUINTA RIGA) (ANSA) – ROMA, 11 SET – Oltre un centinaio di manifestanti dei movimenti di lotta per la casa a Roma, al grido di ‘Vergogna, vergognà ha occupato la reception del quotidiano Il Messaggero, a Roma, in via del Tritone, per protestare contro quella che i manifestanti hanno definito «una campagna denigratoria compiuta contro i movimenti per il diritto alla casa». Oggi il quotidiano romano ha pubblicato la notizia che la procura di Roma ha aperto un’inchiesta contro il racket delle occupazioni. I manifestanti, provenienti da un corteo che si era svolto nel pomeriggio per le strade del centro della città, che hanno chiesto di parlare al direttore del quotidiano, hanno lanciato in aria copie del giornale e rotoli di carta igienica sull’insegna luminosa del quotidiano, bloccando poi il traffico in via del Tritone. Sul posto è giunta la polizia in tenuta antisommossa. Per arrivare in via del Tritone senza essere intercettati dalle forze dell’ordine, gli esponenti dei movimenti di lotta per la casa si erano staccati dal corteo alla spicciolata.(ANSA). I manifestanti hanno lasciato la sede del quotidiano. Una loro delegazione, hanno detto, è stata ricevuta dal vice direttore Alessandro Barbano.(ANSA).

ESQUILINO, PARTITO CORTEO COMITATI LOTTA PER LA CASA (OMNIROMA) Roma, 11 set – Si è mosso da pochi minuti lungo via Cavour il corteo dei comitati di lotta per la casa contro gli sgomberi. La protesta arriverà a piazza Madonna di Loreto. Ad aprire la manifestazione ci sono le famiglie dell’ex Regina Elena occupato, sgomberato lo scorso primo settembre, che si tengono mano nella mano e con i bimbi nei passeggini. A partecipare ed organizzare il corteo ci sono il Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Action, il Comitato obiettivo casa, i Blocchi precari metropolitani, il Comitato popolare di lotta per la casa. Hanno aderito, tra gli altri, il sindacato Usi, il Prc, Sinistra e libertà. Tra i manifestanti il presidente dell’XI municipio Andrea Catarci, i consiglieri di Regione, Anna Pizzo, Peppe Mariani, Ivano Peduzzi, e Provincia Gianluca Peciola. Tra gli striscioni «Mai più sgomberi, Roma non si chiude» e «Ci volete sotto i ponti, ci vedrete sopra i tetti». La manifestazione si è conclusa in Piazza della Madonna di Loreto, nei pressi di piazza Venezia. In testa al corteo decine di famiglie sgomberate dall’ex ospedale di Via Regina Elena alcuni giorni fa, con bambini e passeggini, che hanno intonato cori contro il sindaco Alemanno. In via Cavour i manifestanti hanno incrociato durante il percorso un coordinamento di precari della scuola, che è confluito nella manifestazione con lo striscione ‘Casa e scuola la stessa precarieta«. Alcuni studenti hanno invece protestato contro il caro-affitti. Tra le scritte sugli striscioni dei manifestanti ‘Ci volete sotto i ponti, ci vedrete sopra i tettì e ‘Mai più sgomberi, Roma non si chiude. Diritti di libertà e movimento per tuttì. Davanti all’altare della patria un cordone della Polizia ha chiuso l’accesso a piazza Venezia, mentre i manifestanti si sono accampati nella tendopoli allestita già alcuni giorni fa nei giardini di piazza Madonna di Loreto.(ANSA).

CASA: SENZATETTO IN CORTEO A ROMA, NO AGLI SGOMBERI (ANSA) – ROMA, 11 SET – Oltre 200 persone si sono riunite a Roma, in piazza dell’Esquilino, per manifestare per il diritto alla casa. Nel corteo, organizzato dai movimenti di lotta per la casa, che attraverserà via Cavour per raggiungere il Campidoglio, ci sono senzatetto sgomberati nei giorni scorsi dal’ospedale Regina Elena e da un edificio in via Salaria.. Tra i manifestanti anche alcuni cittadini abruzzesi e rappresentanti di ‘Epicentro solidalè, un coordinamento formato da centri sociali romani e realtà abruzzesi. «Siamo venuti dall’Aquila per essere vicini a chi vive problematiche uguali alla nostra» ha detto Enrico Ciccozzi, rappresentante di Epicentro solidale. In piazza anche gruppi di manifestanti con magliette rosse, pronti a protestare «contro la logica degli sgomberi, che crea soltanto ulteriore violenza».(ANSA).

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Vogliono fare un deserto e lo chiamano città…

 Venerdì 11 corteo cittadino.

manifesto 11 settembre

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8 Marzo: sull’articolo del Messaggero

Quest’oggi il Messaggero (che non a caso a Roma è scherzosamente definito "il Menzognero") dedica alla scuola 8 Marzo addirittura un trafiletto nella prima pagina nazionale.

In un esteso articolo nella cronaca di Roma viene poi snocciolata dal sedicente giornalista Davide Desario la solita tiritera secondo la quale gli occupanti della ex-scuola "8 marzo" sarebbero costretti contro la loro volontà, con la forza e con l’inganno, a partecipare alla lotta per la casa.

Come se questa non fosse una bugia abbastanza grossa, si prosegue dicendo che gli occupanti pagano un pizzo di 150 euro a persona "compresi i bambini" per restare nell’occupazione.

Non c’è molto da rispondere a queste affermazioni, se non il fatto che sono tutte false. Per convincersene basterebbe chiedere ai diretti e alle dirette interessati/e, che nella  8 marzo ci vivono. Evidentemente però questo è un compito che esula dai compiti del Desario, che preferisce costruire i suoi articoli seduto alla scrivania, sotto dettatura di Carabinieri ed esponenti di partito.

Giova ricordare come in questi mesi "il Messaggero" ha abbandonato definitivamente il suo compito di organo di informazione, per assumere quello di organo di propaganda della politica abitativa della giunta Alemanno, fatta di sgomberi, deportazioni e regalie ai palazzinari. Non a caso la proprietà del giornale è di Caltagirone, il primo palazzinaro di Roma.

Noi, che non abbiamo i profitti a molti zeri di Caltagirone derivanti dalla speculazione edilizia, non abbiamo nemmeno strumenti di comunicazione paragonabili ad un quotidiano come il Messaggero, ma proviamo lo stesso a dire come stanno le cose, invitando tutte le persone in buona fede a verificarle di persona.

La verità è questa: come sanno tutti quelli/quelle che a Magliana ci conoscono e in questi giorni difficili ci hanno espresso la loro solidarietà (e non sono pochi, dopo oltre 2 anni di occupazione), la scuola è occupata, per necessità, da circa 40 famiglie di lavoratori e lavoratrici, italiani e stranieri con molti bambini che frequentano le scuole della zona. Tutte persone oneste, che hanno scelto di lottare perché con il loro stipendio, quasi sempre precario, non ce la facevano a pagare un affitto.

I vari progetti sull’edificio sono falliti (nonostante siano stati spesi milioni e milioni di soldi pubblici), e lo stabile, di proprietà
comunale, è stato abbandonato al più estremo degrado per decenni (topi, immondizia, tossicodipendenti). Gli occupanti, a proprie spese e con il proprio lavoro, hanno reso in due anni il palazzo un posto dignitoso, con numerosi spazi aperti al
quartiere e frequentati dai cittadini di Magliana (parco pubblico, palestra, teatro…).

Il comune attualmente NON HA ALCUN PROGETTO CONCRETO sul palazzo. Vorrebbero quindi sgomberarlo dalle famiglie che lo abitano solo per lasciarlo nuovamente in abbandono, magari in attesa di regalarlo a qualche speculatore.
Gli occupanti non scavalcano nessuno in nessuna graduatoria. Infatti le case popolari che vengono assegnate col contagocce sono pochissime, e noi non siamo inseriti in graduatorie di alcun tipo.

Non sorprende più di tanto la coincidenza temporale tra il vergognoso articolo e la presentazione al consiglio comunale di una mozione a firma di Federico Rocca (AN/PDL) che chiede lo sgombero della "8 marzo", basandosi su motivazioni false come quelle contenute nell’articolo.

Al cosiddetto giornalista Desario non possiamo fare altro che preannunciare una querela per le affermazioni false contenute nel suo articolo.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare al corteo cittadino che venerdì 11 settembre partirà alle ore 17 da piazza dell’Esquilino, al fianco delle famiglie sgomberate dal Regina Elena.

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Il Tempo sulle occupazioni abitative

Il business dei centri sociali esentasse
Feste e "affitti" in nero
300 mila euro al mese

Non sono samaritani. Trecentomila euro al mese esentasse, è la stima del business delle occupazioni realizzato con feste e affitti in nero dei 115 stabili occupati a Roma.

Non si sa quanti siano, perché un vero censimento come quello per i nomadi non lo ha ancora fatto nessuno, ma si sa quanto pagano per vivere negli immobili occupati dai centri sociali, come stanno appurando le indagini delle forze dell’ordine: 30, 50 e anche 150 euro al mese per una stanza con bagno in comune, se hai una moglie e magari anche un figlio. Tanto ha pagato E., il quarantenne eritreo che sarebbe stato anche «picchiato» che ieri pomeriggio ci ha raccontato quanto sia ferrea la vita dentro uno stabile occupato dai centri sociali. E quante regole imposte ci siano da rispettare: compresa quella di partecipare alle manifestazioni «sempre con coltello, spranghe e benzina», dice, e se ti rifiuti «a dormire qui non torni più».

E c’è l’obbligo di partecipare a nuove occupazioni. O, come è successo l’altro ieri, di dare manforte alla protesta seguita allo
sgombero dell’ex Regina Elena. Perché a fermare il traffico» o «sui tetti dei musei capitolini» non ci sarebbero salite le 366
persone in assistenza alloggiativa negli stabili del Vicariato e a cui il Comune di Roma paga anche il vitto e le spese per le necessità primarie. Milioni, già stabiliti quest’inverno, con delibera di Giunta per restituire il Regina Elena alla comunità.

La protesta, stando alla denuncia, sarebbe invece stata inscenata dagli "inquilini" degli altri stabili occupati: «obbligati». «Sono scesi alla stazione di Trastevere e quando ho chiamato i carabinieri erano andati via» racconta E. Altro che paladini dei più deboli. Con gli indigenti i centri sociali ci farebbero affari, fa capire chiaro e tondo l’immigrato anche se parla male l’italiano. «All’inizio mi facevano dormire per 15 euro al mese – racconta -, poi me ne hanno chiesti sempre di più, 150 con mia moglie». E poi ci sono gli introiti delle feste, per cui si paga un biglietto, «perché fanno anche da mangiare».

Che ci fanno con questa montagna di soldi esentasse? Senza un censimento, mai avvenuto, si possono solo fare stime. 2.000 le presenze ipotizzate negli oltre 115 edifici pubblici e privati occupati a Roma (solo al Regina Elena ce n’erano 366), che
peraltro sarebbero in continuo turn-over, e a pagare quindi sarebbero molti di più, con una moltiplicazione si arriva a 200-300 mila euro al mese, una sorta di «pizzo» sull’alloggio, richiesto come «contributo spese» racconta l’eritreo. Cui si aggiungono gli
introiti per ogni tipo di feste organizzate all’interno, spesso pubblicizzate anche sui siti internet. E dove «si vende di tutto»
dice, oltre a birre e superalcolici.

Conferme parziali arrivano dalla Commissione sicurezza urbana «in una struttura in particolare – dice il presidente Fabrizio Santori – con soggetti sfruttati economicamente e picchiati violentemente in caso di mancato rispetto delle regole ferree imposte all’interno dei luoghi». Santori chiederà «al Prefetto e alle forze dell’ordine di verificare se anche in altri stabili avvengano gli stessi soprusi, nei confronti dei soggetti utilizzati per le occupazioni». Santori stigmatizza «questi soggetti che sfruttano i soggetti più deboli per il loro tornaconto politico e la speculazione sull’immigrazione e su famiglie disagiate che deve necessariamente terminare».

Infine «lo sgombero del Regine Elena ha rappresentato un caso eccezionale, che auspichiamo non possa comportare nuove occupazione per aggirare le graduatorie di cittadini da anni in lista d’attesa per un’assistenza alloggiativa, e allo stesso tempo auspichiamo che ci siano nuove regole affinché non passi l’equazione occupazione uguale assistenza garantita da parte
dell’amministrazione». «Ha fatto bene il sindaco – conclude – a chiedere il dialogo aprendo una nuova stagione della legalità».

http://iltempo.ilsole24ore.com/roma/2009/09/03/1065464-feste_affitti_nero_mila_euro_mese.shtml

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8 Marzo: agenzie stampa

EX 8 MARZO, MALCOTTI (PDL): «RACKET È SEGRETO PULCINELLA» (OMNIROMA) Roma, 10 set – «L’esistenza del racket delle occupazioni è un segreto di pulcinella che denunciamo da anni e che è nota nel mondo delle occupazioni. Finalmente la vicenda trova riscontri e mi auguro che l’indagine vada avanti e si accertino le responsabilità e tutte le complicità. È imbarazzante il silenzio di tutto il centrosinistra che finora non ha ritenuto di dire una sola parola su questa vicenda fatta di sfruttamento e violenza ai danni di disperati ed immigrati. Attendiamo di sapere se qualcuno intende dissociarsi dai cosiddetti ‘movimentì che andrebbero ribattezzati ‘coschè». Lo ha dichiarato in una nota Luca Malcotti, coordinatore vicario romano del Pdl.

EX 8 MARZO, BENVENUTI-FICOSECCO(PDL): «SI FACCIA PIENA LUCE» (OMNIROMA) Roma, 10 set – «Interessante l´articolo apparso su un quotidiano nel quale si menziona la denuncia avanzata da un inquilino della scuola 8 Marzo alla Magliana che è costretto a pagare un affitto in nero a chi gestisce le occupazioni. Ma non solo da quella occupazione, con l´apporto dell´adiacente centro sociale Macchia Rossa sono partite spedizioni ed aggressioni nei nostri confronti, sia quando stavamo svolgendo manifestazioni in Piazza De Andrè, oltre a scritte di minacce, lancio di biglie di ferro, presidi per impedire almeno tre nostri comizi, sino all´aggressione di un giornalista di una agenzia di stampa e l´assalto ad una vela elettorale del candidato sindaco Alemanno, mentre stavamo svolgendo il comizio elettorale nella piazza principale della Magliana». Lo dichiarano, in una nota, gli esponenti del PDL Piergiorgio Benvenuti e Fabio Ficosecco. «Ora non siamo solamente noi a denunciare alle forze dell´Ordine le azioni che avvengono, sono gli stessi inquilini della scuola ex 8 marzo che sarebbe dovuta diventare uno spazio di utilità pubblica, ed invece vi è qualcuno che la utilizza per speculazioni nei confronti di chi ha veramente necessità. Chiediamo, pertanto, di fare piena luce sui mandanti delle numerose azioni di violenza e di minaccia che abbiamo dovuto subire e che sono tutte partite da quell´edificio dietro al quale si celano ben noti esponenti dell´ultrasinistra della zona ed in particolare del centro sociale Macchia Rossa. Non bisogna dimenticare -ricorda Ficosecco, Consigliere PDL del XV Municipio – che il Presidente Paris pur di ricompattare la sua maggioranza ha ceduto ai ricatti della sinistra arcobaleno facendo inserire un o.d.g. lo scorso anno nelle sue linee programmatiche prevedendo di non sgomberare la scuola ‘8 Marzò, un o.d.g. che non abbiamo esitato a definire vergognoso insieme agli altri colleghi del PDL». «Vorrei ricordare – aggiunge Piergiorgio Benvenuti, in passato Capogruppo di AN alla Provincia di Roma- che quegli occupanti si sono resi responsabili negli anni di minacce e aggressioni. Ricordo- continua Benvenuti- che nel Luglio 2007 alcuni degli occupanti aggredirono un giornalista mentre stava assistendo ad un iniziativa di Alleanza Nazionale, ricordo che dalla scuola »8 Marzo« partì una sassaiola, durante l´ultima campagna elettorale, contro la vela del candidato Sindaco Alemanno dove rimase ferito il conducente,che per oltre un anno sono rimasti ben visibili sul sito internet del centro sociale Macchia Rossa volantini di minaccia contro il sottoscritto e che nessuno è intervenuto». «Ora si deve fare chiarezza – concludono Benvenuti e Ficosecco- ricercare i responsabili di atti di violenza, di chi ha coperto tali attività e di chi vi è dietro all´attività denunciata con coraggio dal cittadino menzionato nell´articolo di oggi».

EX 8 MARZO, GRAMAZIO (PDL): «ODG SU RACKET OCCUPAZIONI» (OMNIROMA) Roma, 10 set – «Le notizie portate alla luce dall’articolo de Il Messaggero riguardo un vero e proprio racket dietro la galassia tutta romana delle occupazioni, meritano un serio approfondimento da parte delle istituzioni. L’obbligo, sotto minaccia, per gli occupanti di versare 150 euro mensili spegne la chimera delle occupazioni a scopo sociale e accende il rischio delle occupazioni a scopo di lucro». Lo dichiara in una nota Luca Gramazio, vice capogruppo Pdl in Consiglio comunale. «Il Comune non può avere interlocutori tra chi utilizza pratiche del genere – dice Gramazio – e non credo che nessuno, neanche i rappresentanti politici e alcuni tra i movimenti più vicini al mondo delle occupazioni possano giustificare la coercizione di persone, che peraltro vivono una drammatica emergenza, che risulta un vero e proprio abominio. Il Comune ha l’obbligo morale e amministrativo di capire come e quanto questo fenomeno sia diffuso nelle decine e decine di occupazioni presenti nella Capitale. Se l’occupazione per necessità è da combattere con una grande risposta istituzionale, ed il Piano casa della giunta Alemanno lo è, il racket delle occupazioni a scopo di lucro è altra cosa, e diversamente con veemenza va combattuto in nome della giustizia sociale che dobbiamo riportare in questa città. Per questo motivo presenterò lunedì prossimo un documento in Aula Giulio Cesare, che sono certo sarà votato all’unanimità dal Consiglio comunale, volto a chiarire l’estensione, le caratteristiche e le ramificazioni di un fenomeno che, se confermato, sarebbe gravissimo. In quell’occasione ciascun rappresentante dell’aula avrà modo di prendere posizione su questi fatti sui quali la linea del sindaco Alemanno è chiara e, sono certo, gratificata dalla condivisione dei cittadini romani».

EX 8 MARZO, SANTORI (PDL): «SCHELETRI IN ARMADI SINISTRA» (OMNIROMA) Roma, 10 set – «L’occupazione dell’ex scuola 8 marzo di Via dell’Impruneta a Magliana rappresenta il grande scheletro negli armadi della sinistra in Municipio XV, e questo fin dal momento in cui, come opposizione, denunciavamo l’atteggiamento irresponsabile e infame di chi tutelava per fini elettorali e ideologici il doppio dramma dell’emergenza alloggiativa e dell’immigrazione clandestina», così in una nota Augusto Santori, consigliere del Pdl del Municipio XV. «Dopo le accuse pervenute alla Procura della Repubblica nei confronti di alcuni occupanti che chiedevano il ‘pizzò ad alcuni immigrati – prosegue la nota di Santori – ci aspettiamo a maggior ragione l’immediato sgombero della struttura illegalmente occupata e la sua riconsegna al quartiere Magliana, al fine di fornire uno spazio sociale autorizzato che sia godibile da uno dei quadranti più popolosi della nostra città. Su questo il Presidente del Municipio Paris deve fugare ogni dubbio e formalizzare a nome della Magliana la richiesta di immediato sgombero».

EX 8 MARZO, SANTORI (PDL): PARIS DICA DA CHE PARTE STA« (OMNIROMA) Roma, 10 set – »Risulta estremamente grave e inammissibile in una società basata sul diritto e sul rispetto della dignità altrui, quanto sta accadendo nella ex scuola ‘8 marzò alla Magliana«. È quanto dichiara, in una nota, Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza, in merito all’articolo apparso su »Il Messaggero« dal titolo »Pizzo per una stanza«. »Proprio in questo momento fondamentale in cui la Giunta Alemanno sta investendo nelle politiche abitative tutte le sue energie per riportare regole e giustizia, in primis per chi attende da anni un alloggio popolare rispettando pazientemente le graduatorie del Comune, riteniamo che non ci sia alcuno spazio per approcci diversi da quello assunto istituzionalmente e basato interamente sui principi di trasparenza e legalità. Per questo chiediamo al presidente del XV Municipio Paris di esprimere in modo chiaro una posizione di netta condanna nei confronti degli occupanti della ex scuola «8 marzo», cosa che fino ad oggi purtroppo non è avvenuta. Viceversa, il presidente Paris ci dica se la posizione del centrosinistra in merito all’occupazione dello stabile pubblico alla Magliana resta quella in cui si invita il sindaco di Roma a far partecipare attivamente gli occupanti alla decisioni sull’emergenza abitativa «evitando politiche traumatiche e forzose», come recita l’odg approvato dalla sua maggioranza lo scorso 28 novembre del 2008, tra l’altro inserendo tale richiesta nelle linee programmatiche stesse del presidente del Municipio. Al contrario noi, insieme agli abitanti della Magliana, non possiamo non chiedere lo sgombero immediato dello stabile, insieme all’arresto di quei criminali che si sono ammantati della bandiera della solidarietà e del sostegno ai più deboli, solo per meglio taglieggiare e mettere in atto i loro comportamenti criminali. Aspettiamo di vedere, insieme ai cittadini che vogliono restituito lo spazio al quartiere, se e quali responsabilità si assumerà il presidente Paris«.

EX 8 MARZO, IL MESSAGGERO: «PIZZO PER OCCUPARE UNA STANZA» (OMNIROMA) Roma, 10 set – «Non solo senza un tetto. Ma anche costretti con ogni mezzo a pagare un affitto in nero a che gestisce le occupazioni illegali,a rinfoltire le loro manifestazioni per il diritto alla casa e addirittura a partecipare a delle azioni di ‘guerriglià politica con mazze e spranghe. Ecco qual è la realtà denunciata ai carabinieri da alcuni occupanti dell’ex scuola media statale ‘8 marzò in via dell’Impruneta alla Magliana. Una realtà che probabilmente è la regola e non l’eccezione stando anche ai manifesti e volantini trovati all’interno dell’ex museo della carta in via Salaria dopo 18 mesi di occupazione illegale». Lo scrive, su Il Messaggero, Davide Desario. «Il primo ad avere il coraggio di denunciare tutto alle forze dell’ordine è stato un cittadino eritreo alla fine del 2008 – si legge – si è presentato alla stazione dei carabinieri di Villa Bonelli e ha raccontato la sua verità». «Ho partecipato all’occupazione della scuola sin dal primo giorno – dice il rifugiato politico ai militari – mi avevano dato un volantino in cui si invitavano tutti i senzacasa a prendere parte ad un’assemblea in un centro sociale. Li alcuni italiani ci hanno detto che il problema dei senzacasa si poteva risolvere occupando la scuola. Che poi il Comune per mandarci via ci avrebbe assegnato una casa vera. Gli organizzatori hanno forzato il portone, ci hanno assegnato i locali, e dopo qualche giorno con le loro conoscenze ci hanno anche fatto avere la corrente elettrica. Subito dopo sono scattate le minacce e le pretese. Ci hanno imposto il pagamento mensile di 150 euro. E dal 30 settembre 2008 hanno aumentato la cifra a 150 a persona, bambini compresi. Chi non paga viene cacciato con violenza utilizzando mazze di legno e coltelli». Nelle denunce degli occupanti della scuola della Magliana anche aggressioni politiche: «Ad aprile, prima delle elezioni amministrative – hanno raccontato – i capi dell’occupazione hanno organizzato l’assalto ad un furgone con la pubblicità elettorale di Alemanno che passava per via dell’Impruneta». «Un assalto – conclude il quotidiano – a volto coperto e armati di mazze e sassi che è stato rilevato dal commissariato di polizia di San Paolo.

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Da L’Aquila: solidarietà al Regina Elena

Noi che abbiamo visto crollare le nostre case nel giro di un minuto, che abbiamo imparato a nostre spese cosa voglia dire dormire per mesi sotto le tende, che ogni giorno subiamo le logiche emergenziali e fasciste volute dal governo e attuate dalla protezione civile e da ogni forma di sbirraglia. 
Noi che viviamo nella precarietà più assoluta, nella pendolarità, negli alberghi della costa, nelle baracche, che stiamo vedendo scomparire il nostro territorio sotto i colpi della speculazione, che non rientreremo nella nostra città. 
Noi che subiamo i ricatti, le menzogne, i giochetti dei politicanti, l’egoismo e l’opportunismo dei tanti, che viviamo nella sospensione dei diritti, che respiriamo la polvere dei cantieri, che aspettiamo l’inverno come un incubo. 
Noi terremotat@ dell’Aquila, compagn@ dello Spazio Libero 51, di Epicentro solidale, dei Cobas Abruzzo esprimiamo piena e incondizionata solidarietà agli occupanti della casa di Via Regina Elena.
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