Sul tetto dei Capitolini

Ci volete sotto i ponti, ci vedrete sopra i tetti.

COME L'INNSE FINO ALLA VITTORIA: CASA SUBITO
Martedi 1 Settembre uno spiegamento imponente di forze dell’ordine ha
sgomberato il Regina Elena, occupazione abitativa che da due anni dava un
tetto a più di 250 nuclei familiari.
Questo sgombero rappresenta la scelta che il Comune di Roma, di concerto con
la prefettura di Roma e il Rettore della Sapienza Frati, hanno compiuto per
affrontare l’emergenza abitativa esattamente come consiglia il Governo e il
ministero degli interni sulla questione immigrazione: mostrare i muscoli e
usare poco il cervello.
Ma inoltre rappresenta più di un anno e mezzo di parole e dichiarazioni
senza nessuna reale attivazione di una politica abitativa; rappresenta il
filo diretto tra i progetti dell’amministrazione cittadina e il governo
nazionale: nessuna politica abitativa, solo regali al mercato e ai
palazzinari a spese della maggior parte dei cittadini.
Quello che è successo darà il via ad una serie di sgomberi dove l’unica
risposta all’emergenza abitativa sarà l’ordine pubblico e le questure a
mandare in mezzo alla strada decine di famiglie, dando così seguito agli
sfratti per morosità e facendo pagare la crisi ancora una volta a chi non
riesce arrivare alla fine del mese, a chi non riesce a far fronte ai mutui
da pagare, a chi subisce la precarietà della vita imposta dal mercato.
Immediatamente dopo lo sgombero del Regina Elena, i movimenti di lotta per
la casa hanno dato vita ad una tendopoli al Campidoglio e, soprattutto,
abbiamo occupato i tetti dei musei capitolini. Lo abbiamo fatto come i
lavoratori della Insse di Milano o i lavoratori di Roma sul Colosseo, perché
stiamo combattendo per un diritto.
Questo non ha solo a che vedere con una vertenza specifica ma con un’istanza
più ampia: il diritto all’abitare per tutti e tutte. Un diritto che dovrebbe
essere all’interno di una serie di garanzie come il diritto al reddito, alla
formazione, all’informazione, al diritto di movimento e di cittadinanza.
Diritti che dovrebbero essere garantiti nel nostro paese e che invece
vengono negati quotidianamente; ma la cosa più grave è che non si tratta di
singole scelte bensì di una coerente e devastante visione politica che
condanna il nostro futuro.
E’ per questo che centinaia di persone si stanno mobilitando contro i tagli
alla scuola, cos’ come migliaia di studenti si sono mobilitati l’anno scorso
autunno; esattamente come si sceglie di mobilitarsi la comunità omosessuale
di Roma per affermare diritti che sono alla base della convivenza.
Ed è per questo che domani tutte queste realtà parteciperanno all’assemblea
cittadina che stiamo organizzando in piazza madonna di Loreto, sotto al
Campidoglio, per poter discutere di quel filo rosso che lega tutte queste
realtà ma, soprattutto, per discutere della città  che vorremmo.

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1)  Articolo Corriere
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/09_settembre_4/suitetti_proteste_lavoro-1601732855348.shtml
2) CASA: MANIFESTANTE SU TETTO CAPITOLINI MINACCIA IL SUICIDIO
(ANSA) - ROMA, 4 SET - Terzo giorno di protesta di alcuni
attivisti del Movimento per la casa sul tetto dei Musei
Capitolini. Uno di loro ora minaccia il suicidio: l'uomo, di
nome Fernando, chiede un incontro con il sindaco Gianni Alemanno
e il prefetto Giuseppe Pecoraro di Roma per bloccare gli
sgomberi nella capitale.
L'occupazione delle terrazze dei musei e' iniziata tre giorni
fa, quando, in seguito allo sgombero del Regina Elena, una
decina di attivisti sono saliti sul tetto della struttura e non
sono piu' scesi. (ANSA).

 

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